Una serata alla locanda

Continuo della ruolata: "conoscendo nuova gente"

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    Poco dopo essermi seduto, sentii la porta aprirsi con leggera forza seguita dal vento che la spinse, e che provoco' un brividio leggero lungo la mia schiena, facendomi drizzare un po'. Fui poi interrotto da una voce che provenne dalla mia sinistra, e che non avevo mai sentito. Mi girai e vidi una ragazza avvicinarsi al gruppo, trattando tutti come se fossero amici stretti.
    "Potrei ricambiare il piacere se anche tu rivelassi il tuo nome, ma di certo non voglio abusare l'ospitalita' a me offerta. Io porto il nome di Roach. Sono capitato su queste terre per caso, tu invece sembri abitare qui' da molto, vero?" -dissi, porgendo lentamente la mano per poi stringerla, fissando negli occhi la ragazza con fare neutro e indiscreto-.
    Alzandomi, rivelai a Pervinca la parte bassa dei miei vestiti, che si presentavano con pantaloni blu scuro stile jeans rovinati, e stivali, i quali erano di colore grigio scuro. Alla coscia destra erano legate due cinture che sorreggevano una fondina lunga di cuoio, contenente quello che appariva come un cilindro di metallo.
    Dopo che mollai la mano della ragazza, iniziai a dirigermi lentamente verso il bancone.
     
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  2. tiana
     
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    che non se la prenda nessuno,ma sappiamo scrivere e inventare tt noi messi insieme che quelli della DreamWorks :jcdragon-tail-fast.gif: :jcdragon-shock.gif: ma vi rendete conto di come sono entusiasmanti le nostre ruolate???
     
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    I ricordi tengono unito ciò che il destino ha diviso

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    In quella locanda, in breve tempo, si riunirono molti cavalieri.
    Tiana, Dragon e la ragazza misteriosa li conoscevo già, ma c'è n'erano altri due a me sconosciuti.
    Uno di loro, la ragazza, si avvicinò a me, porgendomi la mano.
    Piacere sono Aretha. mi disse, presentandosi.
    Ciao, mi chiamo Zaber le risposi, stringendole la mano.
    A quanto capii, l'altro ragazzo che non conoscevo diceva di chiamarsi Roach, di essere un ex membro dell'accademia e... di stare cercando qualcuno!
    Dovrò stare molto attento con quel ragazzo nei paraggi pensai, mentre lo osservavo.
     
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    Il ragazzo mi strinse la mano, e parló in maniera educata ed elegante:
    Potrei ricambiare il piacere se anche tu rivelassi il tuo nome, ma di certo non voglio abusare l'ospitalita' a me offerta. Io porto il nome di Roach. Sono capitato su queste terre per caso, tu invece sembri abitare qui' da molto, vero?
    Restai per un attimo colpita dall'eleganza del linguaggio , poi risposi come se stessi recitando.
    I vostri modi beneducati lusingano una ragazzetta di berk come me, milord. Il mio nome ormai é diventato un obbiettivo di molti, poiché non sono molto favorevole nello spifferarlo ai quattro venti. Difatti solo una persona lo sa...Molti preferiscono darmi dei nomiglnoli come mistero, miss mistero, rm che sarebbe Ragazza Misteriosa e un infinità che non sto qui a raccontarvi. mi fermai un attimo. Mi piaceva parlare in quel modo, di tanto in tanto. Era cosí...strano da essere divertente! Come l'avevo imparato? Sui pochi libri che avevo e che ammiravo.
    Sí io abito qui.... tentai di resistere al nodo allo stomaco che si stava formando, battendo nervosamente le dita sul tavolo.
    Diciamo da quando sono nata! fui molto sollevata quando lui, infine, si diresse verso il bancone.
    Mi guardai intorno e vidi Zaber che salutava il saluto di Aretha .
    Oh per Odino perdonami Zaber! Sapete, fuori la pioggia e la nebbia iniziano a mischiarsi e mi hanno annebbiato un po' la vista... dissi stringendo la mano anche a lui.
    Eh già! Scriviamo quasi meglio della Dreamworks. E le nostre avventure si fanno sempre più interessanti e stupende. Potremmo scriverlo noi un libro su Dragon Trainer non quei libri per bambini (senza offesa)
     
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  5. tiana
     
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    Se io ero la signorina rottemaier quel roach era ancora peggio! O almeno cosi sembrava... Diciamo che c'è stato 1 momento di imbarazzo misto a stupore 1 po tra tutti!
    maya concordo in pieno!!!!!
     
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    Roach e la ragazza misteriosa si presentarono usando un linguaggio raffinato....
    A differenza loro, non ero abituato a parlare così, in fondo da dove venivo nessuno parlava in quel modo.... a parte...
    Scossi la testa, accidenti a me, perché deve sempre tornarmi in mente!
    Mi accorsi allora che la ragazza misteriosa mi aveva porso la mano, dicendomi: Oh per Odino perdonami Zaber! Sapete, fuori la pioggia e la nebbia iniziano a mischiarsi e mi hanno annebbiato un po' la vista...
    Gliela strinsi: Non importa, cose che capitano ;)

    Roach aveva un non so che di sospetto... ma infondo chi ero io per avere dei dubbi?
    Comunque la storia che cercasse qualcuno in particolare poteva giocare a mio sfavore...
     
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    Feci una pausa a meta' strada verso il bancone, per poi tornare in dietro velocemente facendo quasi un dietro-front di scatto allungando poi la mano verso il tavolo per afferrare la piccola borsa con le monete che avevo dimenticato li' e facendola in fine saltare una volta nella mia mano, provocando un suono leggero. Ebbi capito le parole che la ragazza misteriosa disse, e prima di dirigermi ancora verso il bancone, feci una pausa di qualche secondo a qualche passo da lei, guardandola.
    "Non mi sorprende che ti chiamino la ragazza del mistero. La bellezza va preservata nel migliore dei modi, scommetto che il tuo nome e' bello come il tuo viso. Oh e, ti prego, non chiamarmi milord, altrimenti saro' costretto a chiamarti miladi." -dissi con un tono gentile, mentre mi feci di nuovo strada verso il bancone, osservando ancora una volta il locale da cima a fondo.
    Feci per passare quasi davanti a tutti, ma sostai a pochi passi da colui che si face chiamare Zaber, osservando l'espressione del suo viso per qualche secondo, la quale a me appariva come sospettosa verso i miei confronti.
    "Perche' quella faccia, Zaber?" -chiesi fissandolo in modo discreto, bleffando sulle mie emozioni e tentanto di creare una leggera sensazione di paura in lui. Volevo sapere se aveva qualcosa contro di me, cosi' da avere il tempo di reagire se mai fosse capitato qualcosa-
    Un breve silenzio si creo' in quella stanza alla fine della mia frase. Nel mentre, io continuavo a fissare Zaber con un espressione facciale neutra.

    Edited by Roach_Ravage - 20/10/2014, 09:13
     
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  8. Aretha Everline
     
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    Il ragazzo mi disse, stringendomi la mano, di chiamarsi Zaber. Sapevo chi erano gli altri, di nome non di fatto, e sapevo anche che gli unici a mancare erano la ragazza misteriosa e hiccup. Proprio mentre formulavo quest'ultimo pensiero entrò proprio lei e con il suo modo di fare scherzoso ci salutò tutti e si presentò a Roach (presentarsi per così dire). Lui le rispose prontamente con un linguaggio molto forbito, ma il contrattacco della ragazza fu in uno stile altrettanto ricercato. Rissi sotto i bassi (non che io li avessi) perché era da tempo che non sentivo qualcuno parlare così. Avrei voluto unirmi alla conversazione, ma Roach si era alzato per andare al bancone, a metà strada si era bloccato, era tornato indietro e aveva preso le monete. Poi si era fermato davanti davanti a Zaber ed aveva ripreso l'atteggiamento ostile che aveva avuto con me la prima volta chiedendogli, senza giri di parole, perché lo guardasse in quello strano modo.
    Il silenzio scese nella sala e continuò per qualche minuto. La tensione stava salendo e non volevo che succedesse qualcosa di spiacevole perché ero stata io a portare Roach in quella locanda e mi sarei sentita in colpa. Decisi alora di intervenire: mi alzai, mi avvicinai a Roach e lo presi incurante per un braccio, in modo che la mia presa fosse molto salda e lui fosse costretto a seguirmi. Sapevo, o meglio speravo, che gli altri l'avrebbero visto come un gesto amichevole.
    - Dai ti accompagno a prendere qualcosa- dissi trascinandolo letteralmente fino al bancone. A quel punto mi avvicinai al suo orecchio in modo che gli altri non ci sentisero.
    - Tutti hanno ombre nel passato- gli sussurrai ricordandomi del silenzioso dialogo che avevo avuto tempo prima con la ragazza misteriosa - e tutti hanno nemici nel pesente- continuai pensando a ciò che avevo sentito sugli esiliati.
    - Quindi pensa molto bene a ciò che dici e a ciò che fai- conclusi. Poi presi il mio bicchiere e tornai al tavolo, lasciando Roach da solo al bancone.
    -Allora cosa c'è di nuovo?- chiesi con disisnvoltura.
     
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    Venni trascinato da Aretha, e pensando fosse un buon momento per uscire di scena senza destare troppo nell'occhio, seguii i suoi movimenti, girando la testa e guardando solo cio' che fu' davanti a me. Mi porto' al bancone dove c'era il bar e si avvicino' al mio orecchio, sussurrandomi poi qualcosa che mi fece riflettere in modo particolare agli eventi passati. Rimasi poi fermo per qualche secondo a guardare gli altri che chiaccheravano tra di loro finche' Aretha non se ne ando', con migliaia di immagini che mi passarono per la testa quel momento, imagini brutte, buie, cupe, le quali mi fecero scendere una lacrima che pero' asciugai quasi subito. Ebbi un leggero momento di commozione, cosi' mi girai verso il bancone dove c'era il barista tirandomi poi su' il cappuccio e abbassando la testa, celando gli occhi.
    "Dammi qualcosa da bere per favore" -dissi a voce bassa e con fare triste, gettando poi una moneta d'oro sul tavolo che presi dalla piccola borsa di cuoio-
    Il barista mi allungo' un bicchiere di alcol senza aggiungere parola, sembrava quasi stupefatto o insospettito dalla moneta d'oro che gli diedi per pagare il drink, ma io non gli rivoltai sguardo e rimasi a testa bassa, sorseggiando silenziosamente il bicchiere che mi allungo'.
     
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    Roach mi si avvicinò, chiedendomi: "Perche' quella faccia, Zaber?"
    Aveva un'aria neutrale mentre mi parlava, ma capì che ero stato troppo imprudente e lui molto abile nel capire la mia reazione.
    Tuttavia non ebbi il tempo di rispondere, perché Aretha lo prese sottobraccio e lo accompagnò al bancone, notai però che sussurrò qualcosa a Roach.
    Quel ragazzo è molto enigmatico... di certo non è da sottovalutare... pensai mentre si sedeva al bancone.
    Decisi di non disturare oltre Roach, ma l'idea che potesse essere stato mandato da qualcuno di mia vecchia conoscenza non mi lasciava in pace un solo momento.
    Mi sistemai al tavolo dove si trovava Tiana, senza proferire parola.
     
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  11. tiana
     
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    Bene...roach ci aveva provato con miss mistero e lei non gli aveva tirato 1 pugno? Non quale delle due cose mi sorprendeva...bisognava spezzare quell imbarazzo! C era qualcuno che suonava 1 strumento a corda dall altro lato della stanza. E mi era venuta una fantastica idea
    sapete nuotare? chiesi ridendo sotto i baffi. Delle lucciole mi avvolsero mentre i miei pantaloni ne la mia maglia si cambiavano in un vestito verde selva molto semplice e senza aspettare risposta presi i polsi di zaber e miss mistero trascinandoli vicino al vichingo che suonava
    Permette??? Dissi indicando lo strumento e iniziai a suonare e cantare.

    scusate volevo scrivere sapete ballare non mi ero accorta che il tablet mi ha cambiato la parola
     
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  12. Aretha Everline
     
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    Tiana aveva trascinato Zaber e mistero a ballare, mentre lei cantava e suonava. Volevo unirmi al gruppo, ma non ero certa di ricordarmi come si facesse, poiché era da così tanto tempo che non lo ballavo. Perciò rimasi seduta sulla sedia a guardarli mentre una sensazione opprimente cominciava a farsi spazio nel mio petto e nel mio stomaco. Mi agitai un po' sulla sedia, con disinvoltura, facendo sembrare che stessi solo cambiando posizione, ma nulla cambiò. Improvvisamente mi alzai di scatto pensando che, se non l'avessi fatto, quella sensazione mi avrebbe schiacciato. Mi diressi, con maggiore calma, verso la porta e uscì. La pioggia sembrava aumentata e, in poco tempo, i miei vestiti, che si erano appena asciugati, tornarono ad essere fradici. Mi appoggai con la schiena alla locanda, mentre inspiravo a fondo l'umidità della sera. Inspiegabilmente avevo voglia di urlare, ma pensai che non fosse il caso. Iniziai a domandarmi se dovessi tornare a casa, dove Fairie sarebbe stata in grado di mitigare quella sensazione, ma come l'avrei spiegato agli altri e, inoltre, non volevo svegliare Duke che, da come avevo visto, aveva un gran bisogno di riposo.
     
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    Roach tornó un attimo indietro a prendere la sacca e, fermandosi a qualche passo di distanza da me, mi disse:
    Non mi sorprende che ti chiamino la ragazza del mistero. La bellezza va preservata nel migliore dei modi, scommetto che il tuo nome e' bello come il tuo viso. Oh e, ti prego, non chiamarmi milord, altrimenti saro' costretto a chiamarti miladi.".
    Per un secondo arrosii profondamente. Non ero abituata ad essere trattata in quel modo! Quel ragazzo si rivolgeva a me in modo cosí gentile e cordiale, e stava al mio gioco talmente tanto bene, che per un attivo fui pervasa da una sensazione di...contentezza? Cos'era? Non sapevo... In quel periodo stavo capendo che c'erano molti aspetti del mio carattere e delle mie reazioni che non riuscivo ancora a comprendere. Solo...quel ragazzo sactenava in me un profondo sentimento di ammirazione e , anche se all'inizio mi era sembrato un po' ....come posso dire? Stravagantemente spaventoso, avevo subito capito che , comunque , era tutta un'altra storia. Mi aveva subito ispirato fiducia...forse...perché era un po' come me...
    Oh per tutti gli dei, vi prego, questo é davvero troppo! Mi lusingate veramente tanto...io... feci un gestononscurante con la mano. Forse per cacciare via l'imbarazzo, forse per cacciare via la frase che stavo per dire.
    Vi ringrazio. fu l'unica cosa che riuscii s dire, aggiungendo un semi inchino col capo, da seduta.
    Nuovamente il ragazzo si diresse verso il bancone, poi peró si fermó davanti a Zaber
    Perche' quella faccia, Zaber?
    In effetti anch'io avevo notato che a Zaber ,Roach non andava molto a genio.
    Peró! Diretto il ragazzetto! pensai divertita.
    Ci fu un momento di silensio in cui temetti la lite. Per fortuna intervenne Aretha che portó Roach a "prendere una bibita", per tentare di fermare la grande tensione che si era venuta a formare. Notai che mentre Aretha tornava, Roach restó alcuni seconti, se non minuti, fermo, come se stesse pensando. Non potevo vederlo a causa dell'abbigliamento scuro, ma potevo quasi sentire la pena della sua anima.
    Non appena peró tentai di mettere a fuoco l'immagine, tiana , credo per romprere il ghiaccio, chi chiese:
    sapete ballare? ci chiese e, naturalmente, senza aspettare risposta, afferró il mio polso quello di Zaber e ci trascinó vicino a un musicista, iniziando poi a cantare e ballare. Solo allora notai che il suo abbigliamento era cambiato.
    Devo farmi controllare, evidentemente le botte che ho preso mi provocano vista scarsa e sogni assurdi! crecai di convincermi.
    Venni trascinata nel ballo. E iniziai a ballare e cantare assieme a Tiana, ridendo e scherzando.
    Solo allora notai che Aretha era ancora lí, seduta. La guardai, finché questi si alzó e si diresse verso la porta. Notai poi che anche Roach era ancora lí con la sua bevanda.
    Scusatemi un attimo, ho bisogno di cnque minuti per ricompormi! sorrisi a Tiana e Zaber e sparí nella folla che nel frattenpo si era accumulata attorno a noi tre e al musicista.
    Mi avvicinai ad Aretha, di soppiatto.
    Hei, va...va tutto bene? dissi mettendole una mano sulla spalla.
    Avevo notatao il suo sguardo perso nel vuoto. Tante, troppe volte l'avevo visto....
    Dopo sarei andata anche da Roach ....
     
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    La musica interruppe con le sue melodie il silenzio e la tensione che fino ad allora dominarono, riempiendo di danze e scherzi tutto il locale, che improvvisamente si 'accese' creando un atmosfera viva e felice.
    La musica, nonostante fosse melodica e viva, interruppe quel momento di riflessione e silenzio che creai dentro di me, e poco dopo mi girai verso gli altri lentamente, notando solo allora che Aretha era ancora seduta al tavolo mentre gli altri ballavano in un angolo vuoto del locale. A mia apparenza sembro' come se lei non avesse voglia di entrare nel gruppo che ballava, ma ben presto, notando le espressioni che cercava di celare, mi accorsi che era qualcos'altro a darle fastidio in quel momento, e di fatti, si alzo' poco dopo dirigendosi con passo deciso fuori dalla porta della locanda.
    Respirai profondamente un paio di volte, scacciando quella sensazione di tensione che ebbi tenuto nel petto fino a quel momento. Mi alzai dal bancone una volta finito il drink con un movimento deciso, trascinando poi con la mano destra la piccola borsa di monete. Camminai a passo moderato fino fuori dalla porta senza rivolgere sguardo agli altri, dove vidi Aretha e la ragazza misteriosa sostare fuori.
    "Hei, cosa ci fanno due belle signore come voi fuori con un acqua cosi'" -dissi, appoggiandomi con la spalla sulla porta, incrociando le braccia-
    Solo dopo pero' notai quella che a me appariva come un espressione persa nel viso di Aretha.
    "Forse e' meglio se vi lascio sole? O c'e' qualcosa che posso fare?" -chiesi con tono neutrale, rimanendo appoggiato alla porta-
    Il picchiare della pioggia quasi copri' ogni rumore del villaggio, e la temperatura che si creo' di certo non era delle migliori. Attesi una probabile risposta da una delle due ragazze, nel mentre, mi guardavo in torno.
     
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  15. Aretha Everline
     
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    Ero così sovrappensiero che non mi accorsi che qualcuno si era avvicinato.
    - Hei, va... va tutto bene?
    Disse una voce. Ma non era una voce qualsiasi, era una voce a me molto familiare. Mi girai di scatto iniziando a pronunciare un nome che però mi morì in gola quando vidi che la persona che aveva parlato era la ragazza misteriosa.
    Mutai la mia espressione da persona piena di aspettative in una finta arrabbiatura.
    - Vuoi farmi prendere un infarto?- le chiesi con un tono di voce alterato, ma poi scoppiai a ridere.
    - Comunque sì, sto bene, avevo solo bisogno di una boccata d'aria- Dissi quelle parole per rincuorarla, ma io non stavo affatto bene. Decisi che era meglio tornare a casa, ma non volevo perdermi la serata, così cercai una soluzione.
    Mentre pensavo a queste cose arrivó anche Roach.
    - Tutto ok, qua fuori- mi affrettai a rispondere sorridendo e lanciando un'occhiata a entrambi per capire se avevano abboccato alla mia storia. Poi ebbi un'idea.
    - Non credo che i miei vestiti siano adatti ad una sera come questa, avete visto Tiana, no?- continuai guardandomi gli stivali sporchi di terra, i pantaloni strappati e la maglia bagnata probabilmente di saliva di drago mista a pioggia.
    -Vado a casa e torno.
    Dette queste parole mi buttai sotto alla pioggia e mi diessi verso casa correndo. Mi sentivo meglio, forse perché quei due erano usciti, in una notte fredda, con una pioggia così fitta che al solo pronunciarla ti bagnavi, per chiedermi se stavo bene, per preoccuparsi di me. Risi forte anche se non c'era nessuno in ascolto perché pian piano la pressione diminuiva e quella brutta sensazione svaniva. Entrai in casa silenziosamente, baciai il mio drago addormentato e lo strinsi forte a me, senza svegliare né lui, né Duke.
    Presi il primo vestito che trovai, me lo ficcai in borsa e ritornai sui miei passi. Stavolta camminai lentamente e mi sorpresi a cantare, cosa che non facevo da molti anni, prima in modo timido, ma la mia voce prese sempre più vigore, fino a tornare dolce e melodiosa come un tempo. Smisi quando arrivai vicino alla locanda, trovai un posticino appartato dal quale raggiungere il posto senza bagnarmi e lì mi cambiai. Indossai l'abito e mi sciolsi i capelli, gesto molto inconsueto per me, poi mi guardai allo specchio. I capelli bianchi mi ricadevano sulle spalle in modo talmente disordinato che sembravano fatti apposta e, grazie al vestito violetto, sembravo più alta. Rientrai nella locanda con un vero sorriso stampato in faccia e una gran voglia di festeggiare.
     
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